Eccola lì, la hostess dell’Air France, in un angolo, con le mani incrociate sulla testa e il sedere in fiamme, e uno sguardo severo (il mio) che la controlla da lontano.
“Rimarrai così fino all’ora della cena” le dico e non è un ammonimento, è un ordine. Tra mezz’ora porteranno la cena in camera. Ho ordinato roast- beef al sale con asparagi e del vino. Ho sempre appetito quando faccio del sesso.
La guardo. Non protesta. La sculacciata l’ha completamente sottomessa, vinta, resa malleabile a ogni mio desiderio.
“Chissà cosa direbbero le tue colleghe nel vederti così?” infierisco ridendo.
Le sue colleghe sono le celebrate hostess francesi, affascinanti e sexy, certo, ma anche altezzose e arroganti.
“Altezzosa” le dico beffardo ” come ti senti, in questo momento, con il sedere sculacciato e bello in mostra?”
E pensare che è successo tutto solo questa mattina, durante il volo Miami – Parigi , quando lei, la bella hostess castigata, mi ha rovesciato addosso una tazza di caffè.
Non l’aveva fatto apposta, lo so, ma come non approfittarne…
“Le scuse non bastano, ragazza mia” le ho gridato mentre lei, rossa di vergogna, cercava in qualche modo di rimediare.
“Cosa posso fare?” mi aveva chiesto, mortificata.
“Nulla… l’importante è quello che ti farò io all’arrivo.”
E per farle capire a cosa mi riferivo le ho mostrato la copertina del libro che avevo con me: “50 Sfumature di Grigio.” Sicuramente l’aveva letto perché l’ho vista rabbrividire. Poi, per il resto del viaggio ci siamo ignorati, ma io sapevo che non pensava ad altro. Lo scorgevo da piccoli segnali: tipo inarcare la schiena ogni volta che mi passava vicino. Ogni movimento del suo corpo sembrava una potenziale dimostrazione di desiderio.
Qattr’ore dopo, mentre scendevo dall’aereo, mi è bastato guardarla negli occhi per capire che era mia.
“Ti aspetto all’uscita numero 9. Fai presto.” le ho sussurrato mentre le passavo vicino. Poi, la corsa in taxi e l’arrivo all’ Hotel. La salita in camera e infine la sculacciata sul sedere nudo. Per questo adesso è nell’angolo, con le natiche scarlatte la fica bagnata pronta per me.
Come diceva Quentin Tarantino: non le chiamano hostess per niente!